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L'omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica

Omicidio Angelo Vassallo, i punti ancora oscuri: non si sa ancora chi sparò al sindaco. Il gip: “Clima omertoso”

A distanza di 14 anni, e dopo 4 arresti (tra cui il colonnello Fabio Cagnazzo), non si chiudono le indagini sulla morte di Angelo Vassallo: gli inquirenti non hanno individuato gli esecutori materiali.
A cura di Nico Falco
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Angelo Vassallo
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Ricostruiti (anche se non completamente) gli scenari, i retroscena e il contesto, ma nelle indagini sulla morte di Angelo Vassallo, il "sindaco pescatore" di Pollica, resta ancora un grande interrogativo: non sono stati individuati gli autori materiali dell'omicidio, ovvero chi materialmente fece fuoco nella serata del 5 settembre 2010. È un aspetto su cui il gip che ha firmato l'ordinanza si è soffermato più volte, lasciando intendere che l'inchiesta non si chiude con l'arresto dei quattro indagati.

Omicidio Angelo Vassallo, il colonnello Fabio Cagnazzo tra i quattro arrestati

Gli arresti sono scattati ieri mattina, 7 novembre. Destinatari dell'ordinanza della Procura di Salerno, emessa a seguito delle indagini dei carabinieri del Ros di Roma, sono il colonnello Fabio Cagnazzo, l'ex carabiniere Lazzaro Cioffi (già condannato a 15 anni per droga), l'imprenditore Giuseppe Cipriano e Romolo Ridosso, collaboratore di giustizia e figlio del boss del clan omonimo attivo a Scafati (Salerno).

L'accusa contestata a Cagnazzo è di omicidio volontario in concorso aggravato per avere agevolato un clan e per coprire un altro reato; il riferimento è a un traffico di droga, nel quale i due carabinieri sarebbero stati coinvolti, e che il sindaco Vassallo aveva scoperto e che voleva denunciare. Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Eugenio D'Atri, Cagnazzo avrebbe organizzato l'omicidio e avrebbe coinvolto Cioffi; ancora, l'ufficiale avrebbe assicurato agli altri la copertura, depistando le indagini.

Mancano gli esecutori materiali dell’assassinio di Angelo Vassallo

Nelle oltre 400 pagine dell'ordinanza il gip scrive che sono stati ricostruiti in modo "coerente e dettagliato" movente e organizzazione del delitto, oltre ai successivi depistaggi, ma che gli esecutori materiali non sono ancora stati "chiaramente individuati".

L'attività investigativa, aggiunge il giudice, "non ha ancora raggiunto una completa e compiuta ricostruzione degli scenari che conducevano all'esecuzione del sindaco Vassallo". E sottolinea che questa parte delle indagini si è rivelata molto complicata per il "clima di particolare omertà, reticenza e quasi diffidenza" che si respirava a Pollica, la cittadina del Salernitano di cui Vassallo era stato sindaco già per tre mandati consecutivi, dal 1995 al 2010 che lo aveva rieletto per il quarto nel marzo 2010.

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